Battesimo in delegazione

La celebrazione era stata prevista da molto tempo. Un certo nobiluomo, di cui non sono sicuro di ricordare il nome, pur ricordando che era un nome doppio o forse triplo, aveva chiesto al Delegato Apostolico di avere il battesimo di suo figlio – “nato dopo anni di attese e preghiere” – nella residenza della Delegazione. Anche il battesimo aveva atteso abbastanza, perché il bambinetto era già bello grande, con almeno un anno di età.

            Nel pomeriggio stabilito, gli invitati cominciarono ad arrivare. Tutti gli uomini erano vestiti formalmente in tight. Giunse il padre, che diede subito l’impressione di avere già bevuto troppo alla salute di suo figlio, e cominciò a fare le presentazioni. Nello sventolare espressivamente il braccio per indicare qualcuno, si ritrovò stesso a terra.

            Mentre aiutavo il Delegato a rivestire la cotta e la stola, vidi che stava prendendo la cosa in buono spirito: “Si direbbe che ha già celebrato abbastanza!” Chi era invece molto dispiaciuta per la situazione era la moglie, che mi disse di essere molto imbarazzata per la situazione. L’incoraggiai, assicurandole che tutto sarebbe andato a finire nel migliore dei modi.

            Uno degli invitati aveva con se una piccola cinepresa, che però rimase inutilizzata: mentre si celebrava il battesimo, il padre ubriaco si metteva in mezzo ad ogni momento, rendendo le immagini del tutto impresentabili.

            Alla celebrazione in Delegazione, fece seguito il ricevimento in casa loro. Il Delegato fu fatto sedere in una poltrona e l’anfitrione, inginocchiatosi di fronte a lui, gli mise un tovagliolo sulle ginocchia. Dopo poco, ne mise un altro. Alla fine della cena il povero Monsignor Heim doveva avere a disposizione cinque o sei tovaglioli.

            La conclusione dell’evento fu gloriosa: scendemmo le scale e raggiungemmo la macchina al parcheggio, accompagnati dal nobiluomo che reggeva con le due mani una grossa candela. Si trattava, ci disse, di una antica tradizione polacca. E meno male che, con il passare del tempo, la mente gli si era schiarita un po’ e, anche se incerto nei suoi passi, riuscì a compiere l’itinerario senza incidenti.