Come la devo chiamare

Chiamo la casa di due ragazzi del gruppo scout di Santa Paola. Mi risponde la madre, cantante lirica.

“Buongiorno, signora, è in casa Marco?”

“No, Marco non c’è. Ah, è lei Monsignore?”

“Si, sono io. Ma non c’è bisogno che lei mi chiami Monsignore”.

“Perché? Non è Monsignore?”

“Sì, lo sono, ma non c’è bisogno che mi chiama così”.

“E allora, come la dovrei chiamare?”

“I suoi figli mi chiamano Giovanni”.

“No, Giovanni non sta bene!”

“E allora mi chiami don Giovanni”.

“No, don Giovanni mi fa ridere”.

“E allora, vada pure con Monsignore”.