Dawid Kownacki, Sacred Art

Dawid Kownacki, Sacred Art – Paintings – Portraits, 2017.

PREFAZIONE

Dawid Kownacki ha descritto la sua arte in una “invocazione”, che si legge nell’ultima pagina di questo catalogo. È una invocazione a Dio – Luce, al quale l’artista si rivolge, prima di iniziare la sua opera di creazione. Dawid chiede a Dio di dargli colori puri, colori forti, colori luminosi, colori dolci.

            Anche se il cammino di ogni artista esige una ricerca continua, che non dovrebbe mai concludersi, credo che le caratteristiche che Dawid chiede gli sono già state concesse in abbondanza. Sarà importante per lui proseguire nel perfezionare le sue manifestazioni, approfondendo il suo dialogo con Dio – Luce e Dio – Bellezza.

Dawid Kovnacki è un artista completo, capace di esprimersi anche attraverso la scultura ma dedito soprattutto a dipingere. Tele o pareti, sotto i tratti sicuri dei suoi pennelli, vengono alla vita e offrono visioni di forme, luci e colori, capaci di suscitare in chi le guarda una spontanea sensazione di gioiosa ammirazione. Quello che è bello ed ha un significato, e che si fa comprendere immediatamente, crea sempre una reazione positiva di godimento, che fa passare dalla sorpresa alla contemplazione alla pace interiore.

Nella limitata ma significativa selezione di opere presentate in questo catalogo, tra le tante da lui prodotte, Dawid offre un esempio delle sue capacità, che si manifestano in una scelta di soggetti, in cui il disegno e il colore hanno la loro parte ben equilibrata, nell’illustrare temi, soprattutto ma non esclusivamente, di tema religioso. Questi sono affrontati con un realismo rispettoso, che si mantiene lontano sia da un verismo volgare sia dalla oleografia di tipo devozionale. Un tema sul quale egli torna con insistenza è l’immagine di Cristo Divina Misericordia, quale descritto da S. Faustina Kowalska. Pur nella ripetizione del soggetto, possiamo cogliere l’originalità di ogni creazione, ciascuna delle quali presenta spunti nuovi.

Con uguale abilità, in questi anni, Dawid si è dedicato a dipingere piccole tele e grandi pareti: in ambedue i casi ha rivelato una padronanza sicura dello spazio, senza sentirsi limitato di fronte al quadro di dimensioni limitate e senza farsi intimidire dalle grandi superfici, che ha reso comunque vive e godibili.

Confermo la mia convinzione che Dawid riveli la sua abilità soprattutto nei ritratti, nei quali la persona da rappresentare imbriglia e disciplina in qualche modo la sua fantasia. In ogni ritratto, egli offre una rappresentazione del soggetto che, superficialmente, si potrebbe definire fotografica, ma che, ad una più attenta osservazione, appare essere molto di più: la persona ritratta è infatti guardata in profondità, interpretata nei suoi sentimenti e rivelata con una ricchezza di introspezione che la fa sentire viva.

Anche se già maturo nella sua arte, Dawid è ancora giovane, ed ha quindi la possibilità di produrre molto e, forse, di crescere ancora nelle sue capacità espressive. Voglio sperare che, grazie alle sfide che egli lancia a se stesso e agli stimoli di committenti ispirati, le sue opere più belle debbano essere ancora create in un futuro che mi auguro sia prossimo, e che vedo fin da ora come estremamente promettente.