I preti di Belgrado in Nunziatura

Quello che è rimasto del maialino

Il Nunzio Cecchini aveva stabilito una tradizione, per la quale, poco prima di Natale, l’Arcivescovo di Belgrado, insieme con i suoi sacerdoti diocesani e religiosi, veniva in Nunziatura, per uno scambio di auguri. Nella circostanza, si offrivano agli invitati biscotti e bevande varie.

            Quando il nuovo Nunzio, Monsignor Colasuonno, seppe dell’iniziativa, decise subito che ai preti, alcuni dei quali venivano anche da lontano, non bastava offrire dei biscottini ma si doveva dare qualcosa di molto più sostanzioso. E all’incontro seguente, ci fu un ricco self-service, con salsicce e altri tipi di carne.

            L’ultima volta che fui presente alla circostanza, con il terzo Nunzio con cui ho lavorato a Belgrado, la suora cuoca aveva pensato a qualcosa di ancora più spettacolare: un intero maialino arrosto, che fu classicamente presentato con una mela in bocca, e che fu ricevuto con l’entusiasmo che si può facilmente immaginare.