Avevo conosciuto Mons. Tomko quando era Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi e io ero nel Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Quando, nel 1996, fui nominato Nunzio Apostolico in Kenya lui era già da 11 anni Cardinale Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ancora comunemente ricordata come Propaganda Fide.
Lo incontrai prima di partire per Nairobi e mi fece una ampia presentazione del Kenya e dei suoi problemi. Congedandomi da lui gli dissi: “Spero che per il nostro prossimo incontro io sappia del Kenya più di quello che sa lei!”
Tomko aveva una speciale predilezione per il Kenya: amava venire, specialmente se c’era qualche vescovo da ordinare. Si vantava di aver ordinato almeno la metà dei vescovi del Kenya. Durante il mio periodo a Nairobi ne ordinò sette! Preparava con cura le omelie, introducendo ogni argomento con una frase in swahili, e quindi proseguendo in inglese.
Dato che Propaganda Fide è anche responsabile della gestione delle Nunziature in terra di missione, egli era contentissimo dei lavori che si stavano facendo nella residenza di Nairobi e ogni volta che veniva se ne rendeva conto e dava la sua approvazione. Pensai anche di dedicare i tre appartamenti per ospiti a tre personaggi meritevoli: a Papa Giovanni XXIII, sotto il cui pontificato era stata inaugurata la Nunziatura; a Mons. Faccani, che era stato Nunzio a Nairobi per ben 14 anni; e infine al Cardinale Tomko, che era senza dubbio il Prefetto di Propaganda più presente in Kenya.
Da un punto di vista professionale, il Cardinale dirigeva la sua Congregazione con grande competenza ed efficienza. Contrariamente a quello che mi era stato detto da qualcuno, era aperto a suggerimenti e proposte, e, quando c’era una buona ragione per farlo, era pronto a cambiare parere. Le pratiche avviate a Roma erano esaminate e risolte in tempi brevi. Per le provviste episcopali, si giungeva a conclusione entro un paio di mesi.
Nel 2001 il Papa accettò le dimissioni del Cardinale Tomko, per raggiunti e superati limiti di età. Ne seguì un periodo non facile, per la gestione della Congregazione. Ma a questo proposito, anche se avrei tante cose da raccontare, preferisco tenerle per me.