L’11 giugno 1967, in una clinica di Roma, mia cognata Mariuccia diede alla luce il primo figlio, a cui fu dato il nome di Stefano.

            In quei giorni ero a Roma e, insieme con mio fratello Francesco, andai a visitare la puerpera e il nuovo nato. Francesco era fuori da ogni controllo, ma anche io ero emozionato: ero diventato a pieno titolo zio!

            Quello che vidi nella stanza dove era ricoverata Mariuccia è stato commovente: lei, bella come non l’ho mai vista, mostrava una felicità che la rendeva luminosa. Francesco, padre per la prima volta, si è messo a fare considerazioni sul neonato che, come sempre accade, non aveva niente di attraente, ma era pur sempre il suo primo figlio.

            E io, in piedi e in silenzio, a contemplare la scena, partecipando alla loro gioia e prendendo coscienza del fatto che non avrei mai provato quella loro splendida sensazione. Ci ho pensato senza rammarico, felice per loro e senza essere per nulla triste per lo stile di vita che avevo scelto.