2017 – La Morte del Giusto – Fotografie di Daniele Papa
Immagini senza tempo di quel dramma
Nelle settimane che precedono il Venerdì Santo, la frazione lauretana di Villa Musone si anima con un’attività intensa, per la quale tante persone si danno da fare e tutte sanno quello che devono fare. I volti sono seri e concentrati. Alcuni uomini esibiscono una inusuale barba incolta, ma nessuno sembra considerare questo fatto come qualcosa di strano.
Ferve la preparazione per “la morte del Giusto”, la sacra rappresentazione della passione di Gesù che, ormai da quaranta anni, si ripete a Villa Musone nella notte del Venerdì Santo. I diversi personaggi evangelici sono attorniati da una folla di comparse, anch’esse comprese nella loro parte e coscienti di essere parte di un dramma di dimensione infinita, anche se rivissuto nella semplicità di una rievocazione.
La rievocazione, voluta da P. Valentino Lanfranchi, indimenticato parroco di Villa Musone per lunghissimi anni, è ormai patrimonio di tutta la comunità, che si prepara a viverla con momenti di preghiera e di riflessione, nell’ascolto di testimonianze e nella rinnovata meditazione dei testi sacri.
Le immagini senza tempo di quel dramma – che sono state colte anni addietro dall’obbiettivo di Daniele Papa, ma potrebbero essere quelle dello scorso anno o forse dell’anno prossimo – ci fanno entrare nel mistero della passione di Cristo, attraverso il filtro del bianco e nero, che rende ogni volto ed ogni episodio trascendente e disincarnato. La sobrietà del chiaroscuro aiuta a cogliere il messaggio senza distrazioni, e trasforma le immagini da una documentazione di momenti specifici ad una riflessione sulla costante presenza della passione del Signore nella vita della Chiesa e di ciascuna persona che vive in questo nostro mondo.
Dal momento in cui le foto di Daniele sono state scattate è passato molto tempo. Alcuni dettagli della sacra rappresentazione sono stati modificati, nel desiderio di migliorare sempre l’efficacia della narrazione. Anche i volti sono cambiati, per l’alternarsi di nuovi interpreti dei diversi personaggi. Ma questi cambiamenti tolgono la possibilità di una distrazione aneddotica, per aiutarci a concentrare l’attenzione sulla realtà di quanto è vissuto. Ci è così più facile entrare nel mistero e ricordare che tutti siamo parte di quella passione, che è stata vissuta e sofferta per tutti noi.