La ritrattistica di Lorenzo Lotto in area adriatica – Esempi e vicende

Autori Vari, “La ritrattistica di Lorenzo Lotto in area adriatica – Esempi e vicende”, Atti della Giornata di Studi, Loreto, Museo – Antico Tesoro della Santa Casa, 22 giugno 2013.

PREFAZIONE

            La decisione di Lorenzo Lotto, il quale, verso la fine della sua vita, volle ritirarsi a Loreto, per trascorrere i suoi ultimi anni nel raccoglimento del Santuario, ha forse offerto al grande pittore una opportunità per vedere la sua opera valutata e rivalutata, studiata con attenzione e apprezzata con sempre maggiore interesse da storici e critici dell’arte ed ancheda semplici visitatori, siano essi turisti di passaggio o attenti pellegrini

            I dipinti che Lorenzo ha donato al Santuario, e che sono ora conservati nel Museo – Antico Tesoro, all’interno del Palazzo Apostolico lauretano, rappresentano una collezione tra le più significative dell’artista, tali da suggerire un approfondimento del loro significato nel vasto complesso della sua opera. Per questo, le sale del Museo si sono più volte trasformati in aule di studio, nelle quali studiosi e ammiratori dell’artista condividono riflessioni ed ipotesi sul significato, lo stile, i messaggi delle sue realizzazioni.

            Il 22 giugno 2013, si è svolta appunto a Loreto, nella sala degli Svizzeri del Museo, una giornata di studi, dedicata all’analisi di alcuni ritratti dipinti da Lorenzo Lotto e sottoposti ad accurato studio da alcuni esperti conoscitori dell’artista, quali David Frapiccini, Vito Punzi, Francesco de Carolis e Francesca Coltrinari. Gli atti di quella giornata sono raccolti in questo volume, che si raccomanda per il tentativo di offrire delle chiare tracce di ricerca, per chi voglia conoscere meglio il Lotto. Invece di spaziare sull’intero itinerario artistico del pittore, lo studio si concentra su alcuni ritratti, particolarmente significativi e portatori di messaggi che a noi, lontani nel tempo e privi di dirette conoscenze dell’iconografia e dell’araldica di allora, possono sembrare difficili da decifrare e quasi criptici.

            Ai testi degli interventi, si aggiunge una scheda di Jacopo Scarpa, con alcune indicazioni sulle opportunità che l’analisi microscopica di un dipinto offre alla comprensione delle tecniche e dei materiali usati dall’artista. Un intervento breve, ma che fa comprendere quale interesse abbia l’attenta verifica di particolari una volta sconosciuti e quindi trascurati, per arrivare a vedere, quasi in presa diretta, la mano del pittore ed i suoi pennelli, mentre, con nuove trovate e ripensamenti, e sperimentando nuove mescolanze di colori, si dedicavano alla composizione di un quadro che ora ammiriamo nella sua definitiva edizione.  

            Non posso fare a meno di esprimere l’augurio e la speranza che di giornate di lavoro, come questa ora presentata, se ne tengano altre, cogliendo lo spunto, ad esempio, dalle tante stimolanti novità rivelate attraverso il restauro delle tele conservate nel Museo lauretano. L’attento lavoro, svolto da esperti restauratori presso i laboratori di restauro dei Musei Vaticani, ha permesso di riscoprire dettagli sconosciuti o dimenticati, e che presentano nuovi elementi di comprensione che, come tessere di un mosaico, ci aiutano a conoscere sempre meglio questo grande artista, poco apprezzato ai suoi tempi ma capace ancora di rivelare, con una parsimonia quasi pudica, ulteriori aspetti della sua grandezza.