Occhiali inglesi

Durante i giorni trascorsi a Londra, nel mese di giugno 1970, più volte sono andato nella piscina di South Norwood per nuotare. Il prezzo dell’ingresso nelle piscine inglesi era molto ridotto, e mi faceva bene un po’ di attività fisica, anche per ristabilire la piena funzionalità del braccio destro, che mi ero fratturato a Roma un mese prima.

            Queste mie visite alla piscina, e le nuotate in acqua con cloro, avevano come conseguenza l’arrossamento degli occhi. Miss Plummer, che non ne sapeva la causa, ne era preoccupata. Insistette quindi per farmi vedere da un oculista di sua conoscenza, che mi sottopose ad un attento esame.

            Il risultato non fu positivo, non perché non ci vedessi bene ma perché, nel leggere le lettere dello schermo, sbagliavo la pronuncia: italianamente dicevo “i” invece di “ai” e “a” invece di “e”. Come conseguenza mi fu fornito un paio di occhiali, con un leggerissimo ingrandimento, che ho usato solo nelle restanti lezioni con Miss Plummer e che sono rimasti da allora in riposo.

            Ma li conservo ancora.