Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria

Loreto, 8 dicembre 2012

            In un giorno di festa, dopo una grande celebrazione nella Basilica di San Pietro, Papa Giovanni XXIII si affacciò alla finestra del suo studio, per salutare i fedeli riuniti in piazza, e io ero in mezzo a loro. Con la sua solita semplicità, sempre ricca, il Papa disse: “Cari figlioli, oggi a Roma è stata una grande festa, ma immaginate, figlioli, in cielo: che festa, che festa!”.

            Noi possiamo dire qui la stesa cosa: è una festa bella e cara a tutti noi. Siamo felici di trovarci a Loreto, nella casa di Maria, per celebrare lei, la Madre di Dio. Ma quanto più felice oggi è Dio stesso, lui così innamorato di Maria da averla voluta libera da ogni contatto con il peccato, fin dal momento del suo concepimento nel seno di sua madre.

            La festa di oggi è la festa dell’amore di Dio verso Maria, la creatura scelta fin dal principio per ricevere una missione immensa: essere la Madre del Salvatore, colei che avrebbe dovuto dare al mondo il Redentore promesso, l’agnello senza macchia che, con il suo sangue, doveva cancellare il peccato del mondo.

            E allora oggi è la festa dell’amore di Dio per ciascuno di noi, perché Dio ha amato anche noi, anche me, dal primo momento del mio concepimento ed ha amato il progetto che voleva vedere realizzato nella mia vita, un progetto di amore, di bene, un progetto dal quale doveva nascere soltanto bene e felicità per me e per chi mi sta vicino.

            Maria è stata capace di realizzare il progetto di Dio in maniera perfetta, da Nazareth fino a Gerusalemme, dalla Santa Casa fino al Calvario. Noi, purtroppo, non siamo stati capaci di rispondere sempre alla chiamata di Dio: con il peccato lo abbiamo tradito e abbandonato. Ma grazie alla sua infinita misericordia, Dio Padre continua ad amarci e ci offre l’occasione di pentirci e di cominciare da capo. E lui è là, ad attenderci e ad amarci sempre di più.

            Oggi è la festa della vita, accolta fin dal suo inizio. Se celebriamo l’Immacolata Concezione, vuol dire che in quel primo momento Dio riconosceva in quella vita nascente una persona intera, già capace e degna di ricevere il suo amore. Ogni vita umana porta con sé, fin dal concepimento, un progetto di amore di Dio. Progetto che viene distrutto, quando qualcuno – ed è triste dire chi sia – decide che quella vita non serve, non ha diritti, è scomoda, dà fastidio. E allora va eliminata. Il progetto di Dio viene eliminato.

            Oggi è la festa della purezza. Maria è la tutta pura, l’ideale della femminilità più bella e completa, il modello di ogni donna. Quella parola – Immacolata – ci parla dello splendore della luce, non appannata dal sudiciume dei vetri delle nostre finestre; ci parla della limpidezza dell’acqua, non inquinata dalle sporcizie che produciamo nella nostra vita; ci parla della verità nelle relazioni umane, non insudiciate dall’interesse egoista e dalla lussuria; ci parla del rispetto per la persona, vista, nella sua totalità di anima e di corpo, come un essere degno di essere trattato con la delicatezza dovuta alle cose belle e importanti.

            Sappiamo con quanta attenzione devono essere conservate le opere d’arte, perché non siano rovinate e danneggiate, e perché non siano rubate da persone malintenzionate. Non dimentichiamo allora che ognuno di noi è un’opera d’arte di Dio, ognuno di noi deve essere trattato come un prezioso capolavoro, opera unica e irripetibile, da preservare da ogni bruttura e sfruttamento.

            Oggi è la festa della sincerità. Maria ha parlato poco, ma in quel poco sono racchiuse tutte le grandi verità della vita, dell’amore, della donazione. Oggi è la festa della nostra sincerità, che dobbiamo imparare a preservare. Dobbiamo imparare a parlare poco ma a dire il vero. Non è facile farlo, perché viviamo in un  mondo nel quale si parla tanto, solo per dire menzogne, nel desiderio di ingannare e trarne vantaggio: pensate alla pubblicità commerciale, con le tante meraviglie annunciate e mai dimostrate – e noi continuiamo a crederci e a comprare; pensate alla propaganda politica, con le tante promesse fatte, una più falsa dell’altra – e siamo capaci di dare fiducia ancora a chi ci ha presi in giro per anni; pensate al mondo dell’informazione, con le tante falsità proclamate con grande clamore, e più tardi smentite a bassa voce – e noi continuiamo a perdere tempo a guardare e ascoltare e credere.

            Oggi è la festa della donna vera, che ha unito in sé le due caratteristiche più belle e più vere: la verginità e la maternità. Due valori che continuano a conquistare, al di là delle mode e delle forzature. Maria, Immacolata perché amata da Dio; Vergine e Madre perché Immacolata; tutta bella e tutta santa, per essere Madre di Dio e Madre nostra.

Oggi è la sua festa, è la nostra festa. È festa a Loreto, è festa nella Chiesa, è festa nel mondo, è festa in cielo. Uniamoci alla gioia di Dio, sentiamoci vicini a lui nell’amare Maria e nel godere della sua presenza nella storia della nostra salvezza.