Geoffrey Griffin, cittadino britannico nato e cresciuto in Kenya, nel 1952, durante la crisi provocata dalla ribellione dei Mau Mau, aveva progettato una istituzione che si prendesse cura dei tanti ragazzi di strada, indirette vittime delle violenze di quegli anni. Cominciò utilizzando vecchie strutture temporanee dell’esercito, alcune delle quali sono ancora conservate all’interno del complesso odierno.
Superato quel momento di emergenza, nel 1959 il Dott. Griffin fondò una scuola vera e propria, che cominciò ad accogliere ragazzi che dovevano distinguersi per due caratteristiche: estrema intelligenza ed estrema povertà. Il fondatore, pian piano riuscì a stabilire un istituto di istruzione di altissimo livello accademico, che si chiamò Starehe School.
Quando il Kenya raggiunse l’indipendenza, Griffin rinunciò alla cittadinanza britannica e divenne cittadino keniano. Lo stesso Jomo Kenyatta, primo Presidente, suggerì al direttore il motto per la scuola: “Natulenge juu – Puntiamo in alto”.
Quando arrivai in Kenya, la Starehe School era famosa perché ormai da tanti anni risultava sempre prima nelle valutazioni che il Ministero per l’Educazione faceva, al termine di ogni anno scolastico. Il Cardinale Otunga me ne parlò con grande ammirazione e mi disse che il Direttore Griffin, che era anglicano, iniziava ogni sua giornata, pregando nella cappella della scuola, ma nell’angolo riservato alla Chiesa cattolica, dove era conservato il Santissimo Sacramento.
Mi recai più volte a Starehe, anche per la celebrazione del sacramento della Confermazione. Incontrando i cresimandi, qualche giorno prima, rimasi sempre molto impressionato dalla loro preparazione: facevo qualche allusione velata ad episodi biblici, e ogni volta mi davano la risposta giusta. Quando ho fatto lo stesso tentativo in Italia, ho incontrato solo silenzi smarriti.
Gli alunni hanno una uniforme strana, con calzoni corti blu e camicia rossa. La ragione è semplice: all’inizio, furono quelli gli unici tipi di stoffa che Griffin poté recuperare. In seguito, mantennero quei colori, per fedeltà alla loro storia.
La scuola poteva sostenere la gran parte dei suoi studenti con borse di studio, offerte da benefattori. Negli anni della mia permanenza, grazie alla generosità di amici, impressionati dalla qualità di quella istituzione, fui capace di stabilire almeno sette borse, che, per quanto ne so, continuano a garantire gli studi di nuovi alunni.
Il Dott. Griffin è morto di cancro nel 2005, pochi mesi dopo la mia partenza dal Kenya. Credo che sia rimasto fedele alla sua appartenenza alla Chiesa anglicana, ma ho la sensazione che avesse un cuore totalmente cattolico.