Sul libro di Paolo Brosio

Il 17 giugno 2011, il giornalista Paolo Brosio, insieme con alcuni accompagnatori, prese parte alla Santa Messa celebrata alle 7:30 in Santa Casa. In seguito, in alcune pagine del suo libro “Viaggio a Medjugorje” egli offre una descrizione caricaturale della celebrazione, durante la quale alcuni presenti avevano cercato di riprenderne le immagini con un paio di telecamere. Dopo la Messa, ebbe occasione di scambiare qualche parola con il Brosio, pur senza sapere chi fosse.

Quando il libro fu pubblicato, mi fu segnalata la parte riguardante il Santuario di Loreto e credetti utile offrire una smentita ai lettori del “Messaggio della Santa Casa”:

Da tempo, il sito www. …..  trasmette quotidianamente in diretta la Santa Messa celebrata in Santa Casa alle ore 7,30 del mattino. Chi desidera, può anche vedere le registrazioni delle celebrazioni passate, poste in archivio e facili da trovare. Invitiamo allora i nostri lettori a guardare la registrazione del 17 giugno 2011.

Perché questa strana richiesta? Perché in un libro di recente pubblicazione, “Viaggio a Medjugorje”, l’autore descrive in maniera caricaturale quella celebrazione, come se in Santa Casa stesse avvenendo un “ambaradam”, secondo la sua stessa espressione. In verità, in quel giorno, come sempre, l’Eucaristia è stata celebrata con la serietà e la semplicità richiesta dal rito e dal luogo in cui essa si svolge. Per rispetto verso la santità del luogo e verso i fedeli che vi si recano per pregare, si chiede di non fotografare e di non fare riprese cinematografiche o televisive. Questo è chiaramente indicato in appositi avvisi, e sono rare le occasioni in cui ci sia chi contravviene a questo invito. Le invenzioni scritte nel libro indicato mostrano poco rispetto per la verità, per la santità del sacrificio eucaristico e per la dignità della Santa Casa.

I pellegrini, qualunque sia la ragione che li spinge a venire a Loreto, dovranno ricordare tutto questo, per evitare atteggiamenti irriverenti e palesemente strumentali. Si spera naturalmente che nel resto delle tante pagine del volume citato ci sia una maggiore fedeltà alla verità dei fatti. Altrimenti dovremmo pensare che si tratti soltanto di un libro di fantascienza, che ha ben poco a che fare con una vera devozione alla Vergine Santa.

Sollecitato da un giornalista, il Brosio reagì in una intervista, presentando la questione come se si trattasse di una disputa tra il santuario di Loreto e la località di Medjugorje, di cui egli è fervente sostenitore. In quella occasione, egli mi rivolse l’invito a recarmi con lui a Medjugorje, in Bosnia.

Ovviamente, fui a mia volta interrogato e questo è il testo della conversazione:

D – E allora, Eccellenza, è polemica tra i santuari di Loreto e Medjugorje?

R – Non mi sembra proprio. Quello che abbiamo fatto con il trafiletto sul “Messaggio della Santa Casa” è stato di spiegare che cosa era realmente accaduto nel santuario durante la celebrazione eucaristica del 17 giugno 2012. Medjugorje non è stata menzionata, se non nel titolo del libro che riporta quella descrizione caricaturale della Messa e dell’assemblea dei partecipanti. Mettere in campo l’argomento dei fatti di Medjugorje, addirittura come se fosse “il fulcro della diatriba”, è semplicemente un diversivo che non ha altro scopo, che quello di stornare l’attenzione dalla questione vera. È quello che si chiama “girare la frittata”!

D – Cosa può dirci a riguardo di quello che Brosio ricorda di quella celebrazione?

R – Non c’è niente da aggiungere: la registrazione della Messa è a disposizione di chiunque voglia vederla. È sufficiente guardare le immagini per capire quanto di fantasioso ci sia nella descrizione da lui fatta nel libro. Per certi dettagli, sembra che, invece di descrivere la celebrazione eucaristica, stia descrivendo il copione di una comica da film muto.

D – Brosio sostiene che avete parlato di Medjugorje.

R – È vero che lui ha menzionato Medjugorje, ma non ne è seguita nessuna conversazione. A quel momento – eravamo nel corridoio per uscire dal santuario – non sapevo ancora chi fosse il mio interlocutore, ed ho solo risposto che la questione non ci riguardava. Nelle poche battute che sono seguite ho spiegato a Brosio e a chi era con lui la ragione per la speciale decorazione della piazza. Non credo di aver fatto una smorfia alla menzione di Medjugorje, e, se l’avessi fatta, non capisco come possa averla vista, dato che camminavamo uno a fianco dell’altro. Ma in fondo la smorfia di cui parla corrisponde a tutti gli altri atteggiamenti che mi ha attribuisce, proprio mentre stavo celebrando l’Eucaristia: sarei stato visibilmente contrariato e sempre più irrequieto, avrei sbottato e rivolto a tutti sguardi e occhiate severissime, avrei avuto lo sguardo puntato su Brosio e avrei capito che lui era la causa di tutto! E pensare che neppure sapevo chi fosse!

D – Sembra che Brosio si sia offeso perché lei, in un’occasione precedente, ha rifiutato di fare una foto con lui.

R – Ricordo che un giorno mi è stato detto che Brosio era nella piazza della basilica e avrebbe voluto avere una foto insieme con me. Dato che ero altrimenti occupato, ho declinato l’invito, anche per la conoscenza molto vaga di quella persona, che non avevo mai incontrato. Non ho nulla contro di lui per la sua devozione a Medjugorje. A Loreto ci sono persone molto attente a quello che accade a Medjugorje e non ho mai evitato di vederle e di parlarci. In occasione della presenza a Loreto di Sr Briege McKenna, ho incontrato la suora alla Casa Nazareth, del Rinnovamento dello Spirito e non nel Santuario. Lì ho cenato con Sr Briege, che conoscevo da quando l’avevo ricevuta in Nunziatura a Nairobi.

D – Ma allora, cosa pensa lei di quello che succede a Medjugorje?

R – Mi piacerebbe rispondere con una battuta: chiedetelo a Brosio che sembra sapere tutto quello che io penso a questo proposito. Ma, più seriamente, dirò che, a suo tempo, avevo seguito il fenomeno molto da vicino, perché dal 1984 al 1987 ho lavorato come Consigliere nella Nunziatura di Belgrado, ed avevo quindi informazioni di primissima mano. In seguito, trovandomi in missioni lontane, non mi sono più interessato a quelle vicende, e ora, come ovvio, aspetto di conoscere quelle che saranno le risultanze delle indagini della commissione appositamente incaricata dalla Santa Sede di studiare il fenomeno.

D – Come interpreta il richiamo fatto da Brosio di ricordare che la Madonna è una?

R – Si tratta di una verità ovvia, che non credo di avere mai ignorato, fin da quando ero bambino, ma francamente non capisco in quale contesto Brosio mi voglia dire una cosa del genere. A lui piace far passare l’idea che ci sia una competizione tra santuari, ma questa è una pura immaginazione sua.

D – Brosio si meraviglia che un vescovo possa essere infuriato, ma poi le chiede scusa se le sue parole lo hanno offeso.

R – L’espressione “vescovo infuriato” è stata usata dal giornalista e non è vero che io lo sia o lo sia stato. Chi mi conosce anche soltanto un po’ sa bene che non perdo la calma facilmente. Per quanto riguarda le scuse, Brosio dovrebbe scusarsi con i suoi lettori, ai quali racconta la sua visita in Santa Casa, con molti particolari che non corrispondono a quanto è realmente avvenuto.

D – E allora accetterà l’invito di Brosio di andare con lui a Medjugorje?

R – Credo che questo sia impossibile. Lui mi invita ad andare con lui in Bosnia ma, per quanto ne so io, Medjiugorje non si trova in Bosnia ma in Erzegovina.